Al giorno d’oggi, con la sempre maggiore affermazione dei servizi sul web, tra cui rientrano anche i social network come Facebook, Instagram e Twitter, si è estesa la problematica in punto di privacy della violazione della stessa. La violazione della privacy di un soggetto costituisce reato ai sensi del GDPR.
Invero, tornando sul punto dei social, condividendo qualsiasi aspetto della vita, rendendo più facile agli attacchi alla privacy da parte di malintenzionati, risolvendosi spesso in diverse tipologie di fenomeni, tra cui, quello maggiormente usato che prende il nome di catfishing.
Proprio per i pericoli attesi dallo smodato utilizzo del web, è necessario che l’utente prenda coscienza di ogni strumento che utilizza, in particolar modo quando si naviga sul web. Ebbene, una domanda sorge spontanea, come è possibile proteggersi dagli attacchi alla nostra privacy? Ecco alcuni consigli che è possibile mettere in pratica per limitare i rischi. In primo luogo è necessario chiudere il profilo social cosicché la visione dei nostri post ovvero aggiornamenti, resti limitata alla sola visione agli amici. Ancora, stare attenti a chi ci invia richieste di amicizia e, dunque, non accettare richieste da parte di utenti che non si conoscono, oppure che sembrano essere falsi. Sul punto, i profili falsi possono essere riconosciuti attraverso alcuni semplici accorgimenti, tra cui la data di creazione del profilo, il numero di foto ed amici, le condivisioni scarse etc.
Segnalare comportamenti abusivi sul social
I maggiori social ivi richiamati, hanno tutti sede legale negli Stati Uniti, sebbene questo possa sembrare un bene, si deve guardare l’altro lato della medaglia: gli USA hanno una concezione molto aperta della libertà di espressione, tanto che, alcuni comportamenti che in Italia sono considerati reato, si pensi alla diffamazione, in America non lo sono e vengono puniti solo tramite una sanzione amministrativa. A questo proposito, il 90% delle volte che si effettua una segnalazione viene respinta, a meno che non si provi che la violazione sia stata grave e che il danno alla reputazione online sia stato effettivamente patito. Nonostante questa limitazione giudiziale, segnalare al social comportamenti violativi della Regolamento privacy o delle norme imposte dal social stesso, serve a quest’ultimo per garantire una esperienza connotata da una maggiore sicurezza in punto di privacy.
Navigare in anonimo è sempre una buona idea
È sempre utile, poi, navigare sul browser attraverso la navigazione in incognito. Tutti i browser sia che utilizzati sul telefono che sul computer danno la possibilità all’utente di poter navigare in maniera anonima, c.d. navigazione in incognito questa funzione appare essere di particolare utilità laddove l’utente non vuole permettere la registrazione della cronologia nonché non voglia consentire l’attivazione dei cookies. In ogni caso, questa funzione non nasconde l’indirizzo IP, per approfondimenti in merito si rimanda a questo articolo.