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Cosa si intende per diritto al recupero dei crediti dovuti?

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Il diritto al recupero dei crediti è un tema molto importante nell’ambito del diritto civile, ed in particolare nel settore commerciale e finanziario. Si tratta della possibilità per un creditore di ottenere il rimborso del denaro che gli è dovuto da un debitore inadempiente. Il recupero dei crediti può avvenire attraverso diverse modalità, tra cui la mediazione, l’arbitrato e la via giudiziaria. Analizziamo le tre ipotesi brevemente.

La mediazione come strumento per il recupero dei crediti 

La mediazione è la strada sicuramente più rapida ed economicamente meno dispendiosa per risolvere le controversie tra creditore e debitore. Si tratta di un processo informale in cui un mediatore imparziale cerca di facilitare un accordo tra le parti. Tuttavia, se la mediazione non dovesse avere successo, il creditore dovrà ricorrere ad altre vie per recuperare i propri crediti.

L’arbitrato come strumento per il recupero dei crediti 

L’arbitrato è un’altra possibilità per ottemperare alle richieste del creditore di avere il proprio recupero del credito, e a differenza della mediazione, sono le parti che scelgono un arbitro imparziale il quale, dopo aver ascoltato entrambe le posizioni, creditoria e debitoria, formula una decisione vincolante. La figura dell’arbitro generalmente più costoso rispetto alla mediazione, ma può essere più veloce e meno formale rispetto al ricorso alla via giudiziaria.

Le fasi dell’attività stragiudiziale per il recupero del credito 

Prima di analizzare la fase giudiziaria, vi è quella intermedia che è quella stragiudiziale. Durante la fase stragiudiziale, che è quella che precede, come appunto definisce già il nome, quella giudiziale consta di diverse procedure che qui si vanno ad analizzare:

di recupero crediti stragiudiziale sono:

Analisi della capienza del debitore, in questa fase, di notevole importanza, il legale andrà a fare una vera e propria analisi per comprendere se il debitore è capiente o meno. In poche parole si andrà a osservare se il debitore ha i mezzi necessari per adempiere a quella obbligazione.

-Diffida ad adempiere: la diffida ad adempiere è un atto che il Legale invia, sotto forma di raccomandata o di pec, per intimare al debitore quale sia l’importo dovuto e lo informa che in caso di inadempimento, lo stesso procederà ad agire in giudizio.

-Preavviso azione giudiziale: prima di agire giudizialmente, esperito il termine contenuto nella diffida il legale inoltrerà la costituzione in mora, che non è altro che un preavviso di azione giudiziale. A seguito di questo ulteriore avviso si aprirà la fase del recupero giudiziale vera e propria.

Il recupero dei crediti in via giudiziale

La via giudiziaria è l’extrema ratio che ha il creditore per recuperare i propri crediti dovuti. Si tratta di un vero e proprio processo formale in cui il soggetto che vanta un credito può ottenere un decreto ingiuntivo o una sentenza di condanna, il quale obbliga il debitore al pagamento coattivo del proprio credito. Questa fase è sempre seguita da un legale esperto nel recupero crediti ed è quella che apporta maggiore sicurezza al soddisfacimento della propria pretesa.

Appare di notevole importanza che il creditore abbia una buona documentazione a sostegno della propria pretesa crediti, in modo da poter dimostrare facilmente la validità del proprio credito e rendere più semplice il processo di recupero. Inoltre, appare necessario e fondamentale che il soggetto che vanti il credito nei confronti del debitore agisca in modo tempestivo al fine di recuperare quanto a lui dovuto, questo è un dato da non sottovalutare, in quanto, con il passare del tempo la possibilità di recuperare il denaro dovuto può cadere in prescrizione.

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