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Deposito telematico presso il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche

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Il deposito telematico presso il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche è una pratica che, oltre a semplificare le procedure, mira a garantire la sicurezza e la conformità normativa. Le indicazioni fornite in questo articolo sono essenziali per una corretta esecuzione del deposito telematico, assicurando che gli utenti seguano la stabilità dei protocolli per una presentazione efficace e conforme alle normative.

Storia del Tribunale delle acque pubbliche

Il Tribunale Superiore risolve una competenza articolata, esercitando la sua giurisdizione in due ambiti distinti: la risoluzione di questioni legate a diritti soggettivi e interessi legittimi, ognuna delle quali richiede una composizione specifica. Nel primo scenario, in conformità all’articolo 142 del Testo Unico sulle acque, il Tribunale Superiore opera in veste di corte d’appello, affrontando le controversie derivanti dalle decisioni di primo grado emanate dagli otto Tribunali Regionali delle Acque Pubbliche localizzate presso le Corti d ‘Appello di Torino, Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Palermo e Cagliari. Queste controversie riguardano le materie di competenza indicate negli articoli 140 e 141 del Testo Unico sulle acque, comprese le questioni concernenti la demanialità delle acque, i confini dei corsi d’acqua o bacini, le controversie relative alle derivazioni e utilizzazioni di acqua pubblica, le controversie legate all’occupazione di terreni con relativa indennità, i risarcimenti per danni causa da interventi della pubblica amministrazione, nonché i ricorsi previsti dagli articoli 25 e 29 del testo unico delle leggi sulla pesca approvato con RD 8 ottobre 1931, n. 1604.

Il deposito telematico in generale

Il deposito telematico di documenti relativi a procedimenti giudiziari segue le disposizioni normative concernenti l’impiego di strumenti telematici e tecnologie dell’informazione e della comunicazione nei processi civili e penali. Queste disposizioni sono stabilite dal Decreto Ministeriale numero 44 del 21 febbraio 2011, noto come “Regolamento concernente le regole tecniche per l’adozione nel processo civile e nel processo penale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.” Questo regolamento viene attuato in conformità con i principi stabilità dal decreto legislativo 7 marzo 2005, numero 82, e le sue successive modifiche, ai sensi dell’articolo 4, commi 1 e 2, del decreto-legge 29 dicembre 2009, numero 193, convertito nella legge 22 febbraio 2010, numero 24.

Nel contesto del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, questo processo si applica specificamente alle questioni legate alle risorse idriche, consentendo a privati, aziende e istituzioni di presentare documenti e atti in modo digitale anziché cartaceo, nei prossimi paragrafi vediamo insieme come farlo.

Procedura per il Deposito telematico

Sul sito del Tribunale delle Acque pubbliche, qui riportato, si forniscono dettagli cruciali relativi al deposito telematico presso il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, garantendo una corretta e sicura trasmissione dei documenti. Le seguenti informazioni sono fondamentali per gli utenti che intendono aderire a questa modalità di presentazione. In primo luogo, i depositi telematici devono essere recapitati all’indirizzo PEC: tsap@civile.ptel.giustiziacert.it . L’utilizzo di questa casella di posta elettronica certificata garantisce un canale sicuro e conforme alle normative vigenti. Il codice ufficio specifico per il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, pubblicato nel Portale degli Uffici Giudiziari (PST), è 0580910200. Questo codice è essenziale per l’identificazione corretta del destinatario nel contesto del deposito telematico. Ancora, per la cifratura della busta telematica, è necessario utilizzare il certificato della Corte di Appello di Roma. Questa scelta deriva da tecniche e informatiche, in quanto il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche è stato designato come Sezione Distaccata della Corte di Appello di Roma.

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