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Furto di identità e sostituzione di persona sui social, come agire

Non è infrequente soprattutto con l’avvento dei social che persone malintenzionate si approprino della nostra identità, commettendo, magari, con quel profilo rubato avente i nostri dati reati quali diffamazione, stalking etc. Il reato di cui si è fatto l’esempio sopra, è il 494 c.p. con il quale l’ordinamento “punisce chiunque induce taluno in errore, ai fini di procurarsi un vantaggio o ai fini di recare un danno ad altri anche tramite il furto d’identità”. La sostituzione di persona è quella sostituzione illegittima che un soggetto commette a danno di un’altra nonché l’attribuzione a sé o ad altri di falso nome, falso status o qualità. Il Legislatore chiarisce che affinché venga integrata la condotta di cui alla norma che precede non è necessaria la produzione di un danno, ben potendo il danno essere già insito nel comportamento criminoso: il pregiudizio all’immagine ed alla reputazione, sia questa online che fisica, della persona nel cui danno vengono rubati i dati. 

La giurisprudenza sul furto di identità

Per quanto attiene alla fattispecie del furto di identità, la giurisprudenza ha con una pronuncia abbastanza recente chiarito che il delitto può essere integrato anche su internet. Non è un passo di poco rilievo, infatti, come si è detto in apertura, il reato è stato commesso negli ultimi tempi molto più di frequente sui social network e con l’avvento dei dispositivi mobili, quali cellulari, tablet etc. La Corte di Cassazione con la pronuncia nr. 22049/2020, statuisce con queste parole che “integra il delitto di sostituzione di persona la condotta di colui che crea ed utilizza un profilo su social network, servendosi abusivamente dell’immagine di un diverso soggetto, inconsapevole, in quanto idonea alla rappresentazione di un’identità digitale non corrispondente al soggetto che ne fa uso”.

Orbene, aprire un profilo fake, ovvero falso su internet fa verificare una appropriazione indebita a tutti gli effetti.

Quali sono le cautele che possiamo prendere in merito al furto di identità?

In primo luogo è bene rivolgersi ad un legale competente e magari specializzato in tali reati, e sporgere subito una denuncia innanzi all’autorità giudiziaria o alla Polizia. In questo senso è bene anche prendere tutti i dovuti accorgimenti, nel senso di far avere valore legale alle prove che vengono raccolte in rete. In merito a quest’ultimo punto, Cyberlex con il suo team di esperti può fare al caso tuo.  Ancora, se non si vuole iniziare subito con una azione giudiziaria è anche possibile, in via preliminare, ovvero contestuale, rivolgersi al Garante Privacy, autorità competente in merito alla protezione dei dati personali al fine di chiedere l’accesso ai propri dati direttamente alla sede europea dei social network. La circostanza ivi enunciata viene riconosciuta e prevista dall’art. 7 del D.lgs 196/2003, rafforzato con la modifica occorsa nel 2016.

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