Non è infrequente che sui social, come Facebook, Twitter o anche Instagram è possibile imbattersi in dati ed informazioni personali che potrebbero non essere connotati da verità, Potremmo infatti imbattersi in contenuti che reputiamo pregiudizievoli ovvero non rispettose della privacy policy del social o della pagina in cui l’abbiamo rinvenuta, o ancora potrebbero essere contrarie alla morale ed al buon costume. È bene però rimarcare che la rimozione avviene solo nel solo caso in cui i social riscontrino, attraverso le proprie valutazioni compiute da un team di esperti, una grave e palese violazione delle linee guida in tema di privacy policy, ad esempio quando vi sono immagini di nudo, post che incitano all’odio e alla violenza, ecc.
Un esempio di cyber reato: il catfishing e la sostituzione di persona
I cyber reati ormai sono sempre più frequenti, soprattutto con l’era della digitalizzazione e dei social. Per fare un esempio abbiamo il fenomeno del catfishing, il quale non è altro che la circostanza in cui un soggetto usa immagini e dati di un’altra persona per creare una nuova identità, in poche parole finge di essere qualcun altro. Sotto il profilo penale questo comportamento integra il reato di sostituzione di persona, per questo motivo se ci accorgiamo che sui social c’è un account con i nostri dati personali e le nostre foto è sempre bene denunciare la cosa alle Autorità competenti e rivolgersi, per una maggiore sicurezza ad un legale. È ormai cosa nota che, anche per la giurisprudenza, che l’utilizzazione di un account falso riferito ad altra persona esistente ed usato per molestare altri utenti tramite chat, o peggio, per telefono, integri la fattispecie di reato di cui all’art. 494 del codice penale, cioè la sostituzione di persona, la cui pena è della reclusione fino ad un anno.
Twitter e la politica contro il cybercrimine
Analizziamo insieme quali sono alcune delle norme sulla sicurezza e sulla criminalità informatica che applica il social rispetto ai principi contro abusi, molestie, violenze e azioni criminali sulla piattaforma Twitter.
Lo sfruttamento sessuale dei minori
Twitter, come rimarcano anche le proprie linee guida, ha una tolleranza zero nei confronti di qualsivoglia materiale che abbia in sé caratteri o che anche solo promuova lo sfruttamento sessuale dei bambini o minori di anni 18. Questa infatti, viene considerata, una delle maggiori violazioni delle Regole di Twitter. Questo particolare fenomeno può includere sia i media, i testi scritti, le immagini illustrate etc. Indipendentemente dall’intento, “la visualizzazione, la condivisione o il collegamento a materiale sullo sfruttamento sessuale dei minori contribuisce alla rivittimizzazione dei bambini raffigurati”. Lo scopo di Twitter, infatti, è facilitare la conversazione pubblica ma non sono tollerate la violenza, le molestie nonché altri comportamenti violenti in tal modo hanno come scopo quello di scoraggiare i soggetti che utilizzano il social e non permettono loro di esprimersi liberamente o come vorrebbero.
I comportamenti non ammessi riguardanti i minori
Questi sono alcuni dei comportamenti che non vengono ammessi da Twitter nell’ambito delle sue funzioni, dunque, non è permesso:
-condividere fantasie o promuovere il coinvolgimento nello sfruttamento sessuale dei minori;
-esprimere il desiderio di ottenere materiali che rappresentino lo sfruttamento sessuale dei bambini;
– inviare media sessualmente espliciti a un bambino.
Dunque è bene stare molto attenti a cosa si fa o non fa, soprattutto con post o comportamenti che hanno ad oggetto i minori.