Rimuovere i risultati personali da Google potrebbe essere necessario allorquando un soggetto possa ritenere che un determinato contenuto associato al proprio nome violi i parametri dettati dal GDPR. Il via al diritto all’oblio è stato dato nel 2014, quando la Corte di giustizia dell’Unione Europea ha decretato che gli individui hanno il diritto di chiedere ai motori di ricerca il blocco dei risultati delle query che includono il proprio nome se tali risultati sono incompleti, insufficienti, non più pertinenti o eccessivi.
Quali sono le norme che Google utilizza per le ricerche
Google usa dei sistemi che sono automatici all’interno delle query e che hanno la capacità di rilevare contenuti da tutto il web ed anche da altre fonti. In particolare siffatti sistemi creano risultati di ricerca che procurano risposte utili e affidabili a tutte le persone che cercano online nome, cose etc., miliardi di informazioni ogni giorno. La Ricerca semplice che tutti gli utenti medi operano sul browser di Google, comprende miliardi e miliardi di pagine web, e molto spesso, quasi sempre vi sono immagini, video e tanti altri contenuti in allegato, molto spesso i risultati possono contenere però materiali che alcune persone ritengono discutibili, offensivi o addirittura problematici. Per questo motivo, il Team di Google ha sviluppato, nell’ambito delle segnalazioni delle query Google un sistema di avvisi ed indicazioni al fine di permettere una fruizione semplice e soprattutto sicura a tuti gli utenti. La logica del Team del colosso americano è quello che la Ricerca Google deve trovare un equilibrio tra le preoccupazioni reali in merito ai problemi di diritto all’oblio nonché con le necessità di un motore di ricerca di fornire l’accesso alle informazioni.
Le norme generali relative ai contenuti per la Ricerca Google
Preliminarmente è bene chiarire che le norme in questione si applicano a tutti quei contenuti che sono presenti in qualsiasi parte o posizione della Ricerca Google, in questo senso si considerano dentro anche tutti i risultati web, intese come pagine web, immagini, video, notizie o altri materiali che Google trova su internet in generale.
Ad esempio le immagini pedopornografiche o i materiali per lo sfruttamento di minori vengono bloccate direttamente dal browser, proprio in primo luogo costituiscono reato ma anche perché possono mettere in pericolo i soggetti minori.
Altro problema sono le Spam, vale a dire quei contenuti che mostrano comportamenti ingannevoli o manipolatori progettati per ingannare gli utenti o le query di ricerca. Ebbene, Google prende dei provvedimenti anche per questi, e nello specifico una volta segnalati contenuti inappropriati per spam, nella relativa finestra di controllo, questi verranno bloccati.