Quando si parla di brevetti e di i marchi è necessario distinguere le due cose, in quanto sono due concetti, entrambi, molto importanti in campo legale e commerciale, e che hanno lo scopo di proteggere l’intellettuale e la proprietà industriale di un’impresa o di un individuo, ma che, allo stesso tempo sono molto diversi.
Cosa si intende per brevetti
Preliminarmente è bene chiarire cosa si intenda per brevetto. Invero, un brevetto è un diritto esclusivo rilasciato da un’autorità governativa che permette a chi lo detiene di escludere gli altri dall’utilizzo, produzione, vendita o importazione di un’invenzione per un certo periodo di tempo, solitamente 20 anni a partire dalla data di presentazione della domanda. Questo diritto esclusivo offre all’inventore o al titolare del brevetto la possibilità di controllare e monetizzare il proprio lavoro, incentivando così la ricerca e lo sviluppo. Al fine di ottenere siffatto brevetto, il soggetto che ritiene di doverlo registrare deve innanzi tutto dimostrare che l’invenzione è nuova, in particolare modo che la stessa non ovvia ed industriale. Inoltre, deve essere descritta in modo sufficientemente dettagliato da permettere a un esperto del settore di comprenderla e replicarla. Una volta che il brevetto è stato rilasciato, il titolare può impedire ad altri di produrre, vendere o utilizzare la sua invenzione senza il suo permesso. Tuttavia, il titolare del brevetto è obbligato a divulgare la propria invenzione al pubblico, questo da un lato rende noto che quella invenzione è già stata attribuita ad un soggetto, ma dall’altro contribuisce in maniera diffusa a divulgare la conoscenza ed a stimolare nei consociati ulteriore sviluppo e innovazione.
Cosa si intende per marchi
Come detto il marchio è una cosa ben diversa, seppure molto vicina al concetto di brevetto. I marchi, seppur sono riconosciuti come un altro importante strumento di protezione della proprietà intellettuale hanno caratteri diversi. Invero, un marchio è un segno distintivo, come un nome, un logo o un simbolo, il quale può essere utilizzato al fine di identificare un prodotto o un servizio e distinguerlo da quelli offerti da altre aziende. I marchi sono registrati presso le autorità competenti e possono essere protetti a livello nazionale o internazionale. Anche in questo caso, la registrazione di un marchio offre al titolare la possibilità di utilizzare esclusivamente il proprio segno distintivo per identificare i propri prodotti o servizi, nonché di impedire ad altri di utilizzare segni simili che potrebbero creare confusione nella mente del consumatore. Inoltre, la registrazione di un marchio può aumentare la visibilità e la reputazione dell’impresa, aiutandola a costruire una presenza distintiva sul mercato.
Cosa centra Google con i marchi
Allo stato attuale il governo italiano sta collaborando con il colosso mondiale Google al fine di combattere la contraffazione sul suo territorio. Questa iniziativa mira a prevenire la diffusione di prodotti falsificati ed, sopratutto, a proteggere i diritti dei titolari di brevetti e marchi. Google sta lavorando per rimuovere i risultati di ricerca che portano a siti web che vendono prodotti contraffatti e sta anche aumentando la sua attenzione sulla pubblicità online relativa a questi prodotti. La partnership che qui viene descritta rappresenta un importante passo in avanti nella lotta alla contraffazione in Italia e dimostra la piena volontà del governo a tutelate, anche rispetto al mondo digitale, i diritti dei titolari di brevetti e marchi. Inoltre, aiuta a garantire che i consumatori acquistino prodotti autentici e di qualità, contribuendo così a mantenere un mercato equo e trasparente. Invero, Google si assume come importante promotore nella lotta alla contraffazione e nella protezione della proprietà intellettuale, che sono fondamentali per la promozione dell’innovazione e della competitività nel mercato globale. Proprio per questo Google ha predisposto un modello online per segnalare una contraffazione ovvero una violazione del marchio.