Diritto civile: cosa comporta il recupero crediti?

Nel settore legale e soprattutto in quello civile accade molto di frequente che le obbligazioni non vengono adempiute. In questo caso l’attore, vale a dire colui che iscrive la causa ovvero che la porta innanzi all’Autorità Giudiziaria competente, che può essere sia una società persona giuridica che un soggetto privato e dunque persona fisica, dovrà operare un’azione ben specifica che è quella del recupero del credito. Invero il settore del recupero del credito è un settore particolarmente specifico del diritto civile ed è sempre bene affidarsi a professionisti competenti al fine di non aggravare la posizione, nel caso del debitore, o viceversa per non perdere il diritto di credito, nel caso del creditore.

Di norma, accade molto spesso sia quando da privati o da lavoratori autonomi si concede in prestito una somma di denaro ovvero, nel caso in cui si trovi nella posizione della persona giruidica, quindi, per esempio ad una società che fornisce beni e servizi di avere dei problemi sia per l’ottenimento della restituzione della somma prestata, oppure al fine di avere il pagamento di quanto dovuto. In questo caso, c’è una difficoltà nel vero e proprio adempimento della prestazione erogata. 

Allo stato, nei casi specifici citati, è sempre molto utile non come tanti pensano farsi giustizia da soli ma chiedere la consulenza e l’aiuto di un legale esperto, tale che sia in grado di espletare attività di recupero dei crediti. Le attività summenzionate appaiono essere l’insieme delle attività poste in essere dal soggetto creditore, vale a dire il titolare di un credito, nei confronti di un altro soggetto, definito debitore. Scopo di queste attività, quindi come chiarito in apertura, non è altro che l’ottenimento del pagamento della somma di denaro o della restituzione di quanto dovuto.

Cosa si intende per recupero del credito giudiziale

Il primo passo per ottenere la somma dovuta e per iniziare l’azione del recupero crediti in via giudiziale è sicuramente l’ottenimento di un decreto ingiuntivo esecutivo. Infatti, l’essere in possesso di un decreto ingiuntivo è il primo ed imprescindibile presupposto al fine di poter compiere qualsiasi genere di pignoramento.

In sostanza, quando si parla di servizio di recupero crediti giudiziale si sta parlando della istanza indirizzata ad un Giudice per ottenere l’emissione del decreto ingiuntivo sopracitato attraverso il quale, poi si potrà ordinare al debitore di pagare il debito rimasto insoluto comprendendo anche gli interessi moratori. C’è da specificare che il recupero crediti giudiziale è l’unica procedura capace di fornire risultati in qualche modo certi e che permettono di arrivare al pignoramento giudiziario avverso i beni del debitore grazie all’intervento dell’ufficiale giudiziario.

Come si articola la richiesta di recupero giudiziale 

Il recupero crediti, intendendosi in questa fase già quello giudiziale, si articola, in breve, in questo modo: dapprima si fa richiesta al Giudice competente per ottenere un decreto ingiuntivo in questo caso il procedimento viene chiamata in gergo “inaudita altera parte” in quanto il debitore non viene informato del procedimento. A seguito dell’emissione del decreto, poi, si procede con la notifica al debitore e successivamente al pignoramento dei beni. 

La procedura del pignoramento presso terzi

Laddove il recupero delle somme dovesse risultare difficile , è possibile istituire la procedura del pignoramento presso terzi che per mezzo della quale il creditore limita o blocca le somme di denaro a lui dovute direttamente sul conto corrente del debitore impedendogli di ricevere o anche effettuare pagamenti. Questa procedura permette al creditore di pignorare anche la somma di denaro direttamente dal datore di lavoro, in questo caso potrà pignorarsi solo un quinto dello stipendio del debitore. Come chiarito in apertura è sempre meglio avere cura di affidarsi ad uno Studio Legale competente e specializzato nel settore del recupero del credito.