Gestione dei ricorsi online degli organismi amministrativi
13 Gennaio 2023
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Nell’ultimo decennio la sempre più crescente digitalizzazione nella vita quotidiana di ogni soggetto ha comportato diversi mutamenti, prescindendo dai rischi che la digitalizzazione può comportare, inerenti tutti, come appare agevole intuire, al diritto alla privacy ed ai suoi rimedi, la digitalizzazione ha cambiato grandemente il modus delle persone soprattutto rispetto a cercare e trovare informazioni riguardanti siffatti soggetti. La digitalizzazione, dunque, è stata oggetto di numerosi cambiamenti soprattutto nel settore della giustizia, che hanno modificano in melius le procedure farraginose, complesse e, a dirla tutta, anche molto lente, di alcuni ricorsi, come quelli per le contestazioni delle multe stradali, quelli per i decreti ingiuntivi, nonché quelli per la gestione dei ricorsi amministrativi rivolti agli organismi centrali in materia di entrate contributive.
Ed è proprio rispetto a questi ultimi che si andrà a soffermare l’analisi di questo breve articolo di carattere informativo.
Contro i provvedimenti in materia contributiva è possibile presentare ricorso amministrativo?
Una delle domande che maggiormente si sentono fare nello studio di un Avvocato, se contro i provvedimenti che hanno ad oggetto tributi è possibile presentare un ricorso amministrativo. Per prima cosa andiamo a guardare i ricorsi maggiormente diffusi nel nostro paese, vale a dire quelli all’INPS. Invero, i ricorsi amministrativi all’INPS vengono disciplinati, normativamente, dalla legge 9 marzo 1989, n. 88 ed anche dalle disposizioni contenute nel Regolamento delle procedure in materia di ricorsi amministrativi di cui alla determinazione presidenziale 20 dicembre 2013 n. 195, nonché nel Regolamento di procedura dei ricorsi ai comitati di vigilanza delle gestioni pubbliche.
Chi può presentare ricorso?
I soggetti che possono essere adibiti a presentare un ricorso amministrativo sono, sicuramente i datori di lavoro ed anche i lavoratori dipendenti iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria, in acronimo chiamata anche AGO; allo stesso modo possono presentare ricorso anche i lavoratori che sono iscritti a forme integrative e sostitutive dell’AGO, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, alla Gestione Separata e alle forme esclusive dell’AGO. Nonostante i ricorsi amministrativi siano regolati da alcune specifiche di settore, questi vengono usati anche dai datori di lavoro e dai dipendenti della pubblica amministrazione avverso i provvedimenti che vengono assunti dall’Istituto in materia di iscrizione e di contributi afferenti alla Gestione Dipendenti Pubblici ai sensi dell’articolo 4, comma 3, decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 479 e all’articolo 8, decreto del Presidente della Repubblica 368/1997.
Cosa deve eccepire il ricorrente?
Il ricorrente, vale a dire colui il quale vuole fare ricorso deve innanzi tutto indicare, attraverso l’accesso al servizio dei ricorsi online nella pubblica amministrazione:
-il provvedimento che si ritiene lesivo del proprio diritto;
-deve esporre in maniera consunta e sintetica la vicenda amministrativa che lo riguarda;
-deve individuare quelli che sono tutti i motivi che possono essere portati a sostegno della propria domanda di modifica, revoca, sospensione o annullamento del provvedimento stesso;
-deve allegare i documenti che appaiono utili alla risoluzione della controversia, le c.d. prove.
A ben vedere per chi è “profano” nella materia giuridica la presentazione di un ricorso del genere può essere un po’ ostico, per questo si consiglia sempre di proporre azioni legali con l’aiuto di un legale esperto nel settore.