Gli screenshot del telefonino sono una prova documentale?
6 Marzo 2023
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Innanzitutto iniziamo con la definizione del c.d. onere probatorio, vale a dire il dovere di una parte in un procedimento giudiziario di fornire prove che siano sufficienti per poter supportare la propria tesi, quindi supportare la posizione che si decide di far valere in giudizio dinanzi al Tribunale. L’onere probatorio può essere soddisfatto attraverso la presentazione di testimonianze, documenti, confessioni o anche da qualsiasi altra forma di prova ammissibile dalle leggi processuali.
L’onere probatorio varia a seconda del tipo di procedimento e delle leggi specifiche del paese in cui si svolge il procedimento. Lungi dal voler approfondire le normative europee ovvero settoriali sull’onere probatorio, ciò che è di rilievo in questa sede è capire se uno screenshot può avere valore legale, e dunque può soddisfare la pretesa di quella parte che, nel giudizio, vuole far valere un proprio diritto.
L’uso degli screenshot nei procedimenti dinanzi al Tribunale
Gli screenshot del telefono o di qualsiasi altro dispositivo, tablet, pc e così via, sono spesso utilizzati come prova in un processo in quanto rappresentano una registrazione visiva di una conversazione o di un evento che ha luogo su un dispositivo mobile. Tuttavia, la validità e la credibilità degli screenshot come prova possono essere messi in discussione per diversi motivi.
Primo fra tutte le contestazioni che si potrebbero avanzare nei confronti di uno screenshot, è sicuramente quella inerente alla circostanza secondo la quale gli stessi possono essere facilmente manipolati o alterati, rendendo difficile determinare la loro autenticità. Ancora, laddove questi siano fotografie, la qualità dell’immagine non potrebbe essere del tutto chiara, essendo, dunque, influenzata da molteplici fattori, come la risoluzione del display del telefono o la luce ambientale.
Inoltre, gli screenshot possono essere soggetti a interpretazione errata o anche a fraintendimenti da parte dei giudici, i quali possono interpretare i dati in modo errato o fraintendere il contenuto della conversazione. Da queste brevi motivazioni si comprende come siffatti screenshot dovrebbero essere considerati solo come una parte di una prova più ampia dovendo, quasi necessariamente, essere supportati da altre prove, come testimonianze o documenti scritti, per rafforzare la loro credibilità e validità. Anche la giurisprudenza sulla validità degli screenshot viene provata in un processo varia da paese a paese e dipende dalle leggi e dalle regole specifiche sulla prova.
La validità come prova forte di uno screenshot
Per contraddire la prima affermazione rispetto alla validità degli screenshot è utile avere presente alcune informazioni. A questo proposito, è importante che il procuratore ovvero l’avvocato che presenti gli screenshot come prova sia in grado di autenticare correttamente le immagini e di dimostrare che non sono state manipolate o alterate.
Al fine di autenticare gli screenshot come prova in un processo davanti al Tribunale, è necessario seguire una serie di passaggi attraverso un consulente informatico esperto per poter dimostrare la loro autenticità e attendibilità. Il perito dovrà verificare ed accertare, attraverso una perizia, l’origine dello screenshot, il quale sarà necessario per dimostrare che gli stessi siano stati presi direttamente dal dispositivo mobile in questione e non siano stati in alcun modo manipolati ovvero alterati.
Cosa dice la Giurisprudenza in tema di screenshot
Nel 2018 la Corte di Cassazione ha emesso, sul tema della validità degli screen, una pronuncia con la quale approvava il valore di una fotografia attraverso uno screen. Ancora, nel 2021 la Corte ha chiarito nuovamente “la legittimità dell’utilizzo, in quanto documento probatorio, di uno screenshot di una pagina di un social network da un mezzo elettronico sul quale è visibile”.