Studio legale esperto in diritto all’oblio per cancellare notizie da Google
26 Ottobre 2024
Cancelliamo i Dati Indesiderati
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Il diritto all’oblio si è affermato come strumento essenziale per proteggere l’onore, la reputazione e la privacy degli individui, offrendo la possibilità di limitare l’accessibilità a informazioni datate o lesive per l’immagine personale attraverso le procedure per cancellare notizie da Google. La persistenza di contenuti su motori di ricerca come Google espone infatti l’individuo al rischio di danni morali e patrimoniali, derivanti dall’esposizione di fatti o notizie non più attuali. In questo contesto, l’avvocato svolge un ruolo fondamentale, non solo nel richiedere la deindicizzazione dei contenuti, ma anche nel valutare le circostanze e l’entità del danno subito, monitorando le procedure e intervenendo presso le autorità competenti per assicurare una protezione completa e coerente con le normative vigenti.
Il Quadro Normativo e la Centralità della Consulenza Legale
Il diritto all’oblio ha trovato riconoscimento grazie alla storica sentenza González del 2014 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (causa C-131/12), che ha sancito il diritto di ogni cittadino dell’UE a richiedere la deindicizzazione di contenuti non più rilevanti o attuali dai risultati di ricerca online. Con l’introduzione del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) nel 2018, questo diritto è stato ulteriormente regolamentato dall’articolo 17, il quale prevede il diritto alla cancellazione dei dati obsoleti o lesivi. Di fronte a questo complesso quadro normativo, l’avvocato si pone come figura cardine per interpretare la normativa e consigliare il cliente, delineando le migliori strategie per ottenere la rimozione dei contenuti dannosi e, ove possibile, richiedere il risarcimento dei danni subiti.
La giurisprudenza europea, inoltre, ha ulteriormente chiarito le modalità di applicazione del diritto all’oblio con la recente sentenza UE nella causa C-460/20, che specifica come sia sufficiente fornire una spiegazione plausibile per ottenere la deindicizzazione, senza la necessità di intentare un’azione legale contro il sito ospitante. In questo contesto normativo, l’avvocato non solo guida il cliente nell’interpretazione della normativa, ma opera per proteggere in modo efficace la dignità e la privacy dell’assistito, facendo leva sui diritti garantiti dal GDPR.
Fase Preliminare: Valutazione del Danno e Studio delle Prove
Prima di avviare una procedura formale di deindicizzazione, l’avvocato ha il compito di valutare con attenzione il danno subito dal cliente a causa della presenza online di informazioni lesive o obsolete. Questa valutazione preliminare risulta cruciale per stabilire le basi di un’eventuale richiesta di risarcimento, considerando sia il danno morale, connesso alla sofferenza psichica e alla lesione dell’immagine pubblica, sia il danno patrimoniale, legato a possibili perdite economiche o opportunità lavorative compromesse.
L’avvocato collabora strettamente con il cliente per raccogliere prove documentali, articoli, testimonianze o dati economici che possano dimostrare concretamente l’impatto negativo delle informazioni online.
Questa fase è indispensabile non solo per fondare la richiesta di deindicizzazione su basi solide, ma anche per impostare, qualora si renda necessario, una strategia legale finalizzata al risarcimento del danno. In tale contesto, la capacità dell’avvocato di qualificare il danno subito e di fornire una giustificazione plausibile e circostanziata diventa essenziale per il buon esito della procedura.
Richiesta di Deindicizzazione e Assistenza Legale nel Processo di Google
Una volta stabilita l’effettiva necessità di deindicizzare i contenuti per cancellare notizie da internet, l’avvocato assiste il cliente nella compilazione del Modulo di Rimozione di Informazioni Personali sul sito di Google. Questo modulo richiede una serie di informazioni dettagliate, tra cui l’identificazione degli URL da rimuovere e una descrizione accurata del danno causato dalla presenza di tali contenuti.
L’intervento dell’avvocato è fondamentale per garantire che la richiesta sia formulata in modo chiaro e convincente, evitando errori che potrebbero compromettere l’efficacia della procedura. Nel caso in cui Google respinga la richiesta, l’avvocato può procedere con un’azione legale per ottenere non solo la deindicizzazione, ma anche un risarcimento dei danni subiti dal cliente. Inoltre, l’avvocato si occupa di monitorare i tempi e i riscontri di Google, garantendo che il cliente riceva una risposta tempestiva e, in caso di diniego, fornendo assistenza per ulteriori azioni legali. Grazie alle competenze giuridiche specifiche, l’avvocato è in grado di strutturare il ricorso su argomentazioni solide, evidenziando l’impatto dei contenuti lesivi e presentando una giustificazione esaustiva delle ragioni che motivano la richiesta di deindicizzazione.
Procedura di Reclamo all’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali
Qualora Google rifiuti la richiesta di deindicizzazione, l’avvocato può ricorrere all’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali in nome e per conto del cliente. Questa procedura permette di presentare un reclamo formale, richiedendo all’autorità competente di intervenire per ordinare la rimozione dei contenuti dai risultati di ricerca. L’avvocato prepara e presenta la documentazione necessaria, specificando le motivazioni che giustificano la richiesta e fornendo prove del danno subito, come testimonianze, documenti o perizie che dimostrino l’impatto negativo della permanenza online delle informazioni.
Il Garante, in caso di accoglimento del reclamo, può emettere un provvedimento che obbliga Google alla deindicizzazione, garantendo al cliente una protezione effettiva e il rispetto del diritto all’oblio. L’assistenza dell’avvocato si rivela cruciale in questa fase, poiché permette di impostare una strategia solida e ben documentata che consenta al cliente di ottenere una tutela effettiva e immediata contro contenuti potenzialmente lesivi.
Oltre alla rimozione dei contenuti, l’avvocato può valutare la possibilità di ottenere un risarcimento qualora l’Autorità riscontri un grave pregiudizio per il cliente, derivante dalla mancata cancellazione dei dati.
Richiesta di Risarcimento per Danno Morale e Patrimoniale
Il diritto all’oblio non si limita alla deindicizzazione dei contenuti dai risultati di ricerca, ma può comprendere anche una richiesta di risarcimento per i danni subiti. Qualora la presenza online delle informazioni abbia causato un danno significativo, l’avvocato può avanzare una richiesta di risarcimento, motivata sia in termini di danno morale sia patrimoniale. Il danno morale è riferito alla sofferenza psicologica e alla lesione dell’immagine pubblica del cliente, mentre il danno patrimoniale si concretizza nelle perdite economiche o nelle opportunità lavorative compromesse.
La giurisprudenza italiana ed europea ha sancito la possibilità di risarcimento in via equitativa, valutando fattori come il contesto sociale, la gravità delle informazioni e la loro diffusione. In caso di particolari lesioni, il risarcimento può comprendere anche i costi legali sostenuti e i mancati guadagni derivanti dalla perdita di opportunità lavorative. L’avvocato, pertanto, non si limita a tutelare la reputazione del cliente, ma pone le basi per ottenere una compensazione adeguata, dimostrando concretamente il danno subito e proponendo al giudice una valutazione equitativa che tenga conto di tutti gli aspetti del pregiudizio patito.
Il diritto all’oblio e la deindicizzazione dei contenuti online rappresentano strumenti cruciali per la difesa della dignità e della privacy delle persone nell’era digitale. Tuttavia, il quadro normativo e procedurale richiede competenze giuridiche specifiche per essere interpretato e applicato efficacemente. L’avvocato, in questo contesto, diventa una figura insostituibile per garantire una protezione completa della reputazione del cliente, valutando il danno subito, monitorando le richieste di deindicizzazione e, quando necessario, intervenendo presso l’Autorità Garante. Con la sua assistenza, il cliente può affrontare con sicurezza le complessità del diritto all’oblio, ottenere la rimozione dei contenuti dannosi e, nei casi più gravi, avanzare una richiesta di risarcimento per i danni subiti. In futuro, il ruolo dell’avvocato sarà sempre più centrale nella tutela della privacy online, poiché la gestione della reputazione richiederà un supporto qualificato per bilanciare il diritto all’informazione con il rispetto della dignità e dell’immagine personale.