Quando Google cancellava notizie della BBC dalle ricerche e la BBC…ne dava notizia
27 Gennaio 2022
Cancelliamo i Dati Indesiderati
Tel. 06 39754846
Nell’ultimo decennio la crescente digitalizzazione della vita ha comportato molti ed importanti cambiamenti sia a livello sociale che giuridico, livelli che spesso risultano in commistione tra loro. Un effetto pratico dell’evento che qui si descrive è quello conseguente alla c.d. digitalizzazione delle interazioni sociali, da intendersi come fenomeno in cui le interazioni comuni vengono trasferite dal piano reale a quello virtuale. Google da maggio 2021, vale a dire dal momento in cui le leggi dell’UE sul diritto all’oblio sono entrate in vigore ha rimosso un totale di circa 12 articoli della BBC News da alcuni risultati di ricerca. Preliminarmente è utile rimarcare come la conservazione per un tempo indefinito dei dati e, allo stesso modo, l’immediata reperibilità degli stessi, rappresentano il punto di forza e la debolezza dell’era digitale. Questo è uno dei profili maggiormente delicati con cui si confronta il tema del diritto all’oblio, cioè, per le ragioni suesposte, la quasi impossibilità di obliare le colpe passate con la conseguenza di non consentire, a chi sia stato reo, di ricostruirsi una nuova identità.
Il caso della BBC
Le storie che la BBC aveva pubblicato sono tra le più disparate infatti vanno dalla copertura di un caso giudiziario sulla fabbricazione di bombe in Irlanda di ben 13 anni orsono ad un litigio su un cane smarrito. La forbice è molto ampia. Google, dunque, ha pensato di notificare alla BBC tutte le cancellazioni, senza dire alla emittente chi avesse in effetti inoltrato le richieste di cancellazione. Ciò che è certo è che le notizie non compariranno più nei risultati di determinati termini di ricerca.
Perché si è ritenuto rimuovere i contenuti alla BBC?
Interessante in questo senso sono state le ragioni per gli avvisi di rimozione, emessi contro la BBC da parte di Google. Invero, in questi si legge proprio che le pagine web non sarebbero apparse nei risultati restituiti per “ricerche di ricerca per nomi o altri identificatori personali”, ma, dice Google nell’avviso “si prega di notare che in molti casi, le query interessate non si riferiscono al nome di nessuna persona menzionata in primo piano nella pagina”. Alcuni dei casi riguardavano in generale casi giudiziari, tra cui uno che risaliva all’anno 2001, nel quale erano coinvolti tre uomini incolpati di avere in possesso delle attrezzature per fabbricare bombe in Irlanda. Altre invece, si riferivano al caso di alto profilo di una donna britannica dichiarata colpevole di aver gestito “uno dei più grandi circuiti di prostituzione d’Europa” nel 2003.